Articoli con tag “fotografia

Madre

L'occhio della terra

Terra.
Madre.
Ed io che rimango
a guardare;
calpestare l’esistenza
e il suo vagare.
Dove?
Come?
Passi lievi
senza rumore
da una camera
al capezzale.
Il battito del cuore
in corsa sale a 170:
è sempre poco
per provare lo sfinimento.
Eppure non c’è meta.
Forse un sogno
sospeso a mezz’aria…
Ma sono qui,
reale,
come non mai.
E mi manchi.

Madre…

5 ottobre 2013

Madre © Paula Becattini


Un tempo per ogni cosa

La Chimera di Arezzo

Era maggio
e poi d’improvviso inverno.
Un tempo per vivere
ed uno per morire.
Come la gioventù
con le sue attese
con i fremiti che scuotono
con i baci che riempiono
bocche avide d’amore.
È passata…
accarezzandomi dolcemente.
C’è un tempo per amare
e uno per dirsi addio.
C’è un tempo per cercarsi
per poi perdersi, ritrovarsi
e scoprire che la vecchiaia
non ci deforma agli occhi dell’altro.
Ma io ero giovane
e lo sarei sempre stata
al tuo fianco.

Così arriva il tempo
di comprendere i propri sbagli.
E forse un giorno
anche quello di perdonarsi.

22 agosto 2013

Un tempo per ogni cosa © Paula Becattini

Curiosità
Nella mitologia greca la chimera (il cui nome in greco significa letteralmente capra) era un mostro che sputava fuoco, talvolta alato, con il corpo e la testa di leone, la coda a forma di serpente e con una testa di capra nel mezzo della schiena, che terrorizzava la terra della Licia.
Venne uccisa da Bellerofonte in un epico scontro con l’aiuto del cavallo alato Pegaso.
La Chimera di Arezzo raffigura il mostro ferito, che si ritrae di lato, e volge la testa in atteggiamento drammatico di notevole sofferenza, con la bocca spalancata e la criniera irta.
La testa di capra sul dorso è già reclinata e morente a causa delle ferite ricevute.
Ma la parola “chimera”, figurativamente, significa anche desiderio irrealizzabile, illusione, assurdità, fantasticheria

Le nostre chimere sono quelle che ci assomigliano di più.
Victor Hugo

La costanza è la chimera dell’amore.
Luc De Vauvenargues

Non esistono né estreme delizie né estremi tormenti che possano durare tutta la vita: il sommo bene e il sommo male sono chimere.
Voltaire


Vuoto

Vuoto di parole
Vuoto di ogni cosa
nella scatola dell’esistenza
Vuoto di ogni dove
mare, deserti, orizzonti
alle spalle dei ricordi
Vuoto, vuoto
o forse solo tristezza
e al posto delle lacrime il silenzio
che non ha sapore
ma solo un abbraccio tenero
con me stessa.
Ritornerai, lo so
gioia mia consumata
a briciole di pane per la strada
ancestrale amante tanto bramata
E del vuoto ne faremo ricchezza.

21 agosto 2013

Vuoto © Paula Becattini

Grigia estate


Nuditas

C’è solo un modo per calmare la mia anima…

Presente nei miei incubi
tra nebulosi fermi immagine
hai il viso di mille uomini
e il cuore di uno solo

Non parli, non osservi
sfuggi ad ogni contatto
lasci che urli un nome
nel silenzio del buio

In caduta libera mi allontano
da due occhi sempre uguali
ma riappari in cima al tunnel
allungando la mano

Afferri l’anima, solo quella
ed io più non esisto
più non risalgo alla luce
nuda immobile e solitaria

Un sogno mi richiama
apro le palpebre
il calore del corpo
sostiene che sono viva, respiro

È un ritorno alla vita
anche se manca qualcosa

Tu
desiderium meum.

5 luglio 2013

Nuditas © Paula Becattini

La mia "Ex"


Per te

Tramonto tunisino

Sulla porta rimasi
come una madre
dal viso stanco, il profilo antico
e le mani a sciogliere
i capelli raccolti
alla lieve brezza.

Attesi i tuoi baci
attesi un volto oltre le case
dai colori caldi di mille tramonti.

Chiudi al dolore
gli occhi perduti:
non son io quella donna
non sono io che ti amai
indomita al tempo
incendiata dal sentimento.

D’amore si muore
dall’amore si nasce
ed io per te perii.

Per te, assorta nel niente, tornai
e ferma sulla soglia sono.
Ma tu non tornerai.

16 luglio 2013

Per te © Paula Becattini


Rosae rosārum rosīs

Rosa secca

Io me ne potrei anche andare
non credo te ne accorgeresti
in questo tempo di attimi perduti
nella lontananza ove tutto passa
ove tutto scorre giorno dopo giorno
senza mai fermarsi a ricordare
che tu mi amasti ed io ti amai
mentre le rose sfioriscono
lentamente con i miei sospiri.

Prima o poi le spine
più non faranno male…

6 luglio 2013

Rosae rosārum rosīs © Paula Becattini


Se fossi libro…

Libri su di uno scaffale

Oggi mi sento sospesa.
Eppure dentro mi scoppia un mondo, ma non ce la faccio nemmeno a prendere la penna in mano.
Così, prima di ributtarmi faticosamente nel lavoro, vi affido a questi bei versi di Francesco Paolo Ettari che mi sono stati donati ieri sera da un amico poeta.
Quando li ho letti per un attimo mi si è offuscata la mente; poi ho chiuso gli occhi, dicendomi:
“Se fossi libro… qual titolo avrei?”

C’è chi ti legge come un libro aperto,
chi ti chiude come un libro letto,
chi ti scrive come un libro bianco,
chi ha perso il segnalibro,
chi voleva leggerti ma le emozioni non erano in saldo,
chi ti ha sfogliato e riposto sullo scaffale,
chi ti ha portato a casa e messo in libreria.
Forse un giorno qualcuno ti legge sul serio,
dalla copertina all’ultima pagina,
e ti porta con sé come il dono più prezioso.
(F. P. Ettari)

25 giugno 2013

Se fossi libro… © Paula Becattini


Sereno

Affreschi della Cupola del Duomo di Firenze

Sereno il cielo:
ha cambiato colore.
Improvvisamente…
Così torno a scrutarmi
in uno specchio che grida
tutti i miei errori.
Nessuno mi aveva avvertita
– Nessuno. –
che la coscienza rimane sempre viva
e che il cielo cambia spesso colore.
Ma oggi il sereno
buca talmente il mio animo
che ho deciso di guardare
dal di dentro fuori
e tutto assume un aspetto.
– Diverso. –

22 giugno 2013

Sereno © Paula Becattini


Tu ed io non ci tradiremo mai

Racchetta da tennistavolo

Tu ed io
non ci tradiremo mai
quand’anche, fatta mia
in una stretta di mano,
mi lascerai nella solitudine
di una sconfitta
con il vuoto e il peso
della responsabilità.
Ah, la violenza
la tenacia e la forza
generate da una promessa
mancata – ormai –
vibrano nelle tue fibre
arrivando alle mie.
Sei parte di me
sei la mia fuga
il mio orgoglio
che grida in silenzio
quanto avrei voluto
essere speciale
per qualcuno.
Sei la mia cura
come ogni goccia di sudore
sputata in quel gioco che è la vita
ed hai il sapore di sfida.

Alla mia racchetta

5 maggio 2013

Tu ed io non ci tradiremo mai © Paula Becattini


Fugge la primavera

Vocabolario aperto su tastiera alla parola "Amore"

Mormoro ormai una musica senza tempo
un addio nel silenzio schiacciante
senza parole pesanti su di un cuore stanco
che a volte si agita per niente.
Nessuno sa quale volto indosso
mentre ripropongo strofe
in moto continuo nella mia mente
e sembra ieri quando duettavi con me
nella penombra di una stanza.
Oh, fugge! Fugge la primavera
con i suoi baci caldi
le promesse perdute nella brezza
che adesso scuote muta e raffredda.
Di parole ne avrei ancora da donare
che le ho abbandonate all’eco
disperdendole tutte dentro me.
Mai sono tornate indietro.

22 marzo 2013

Fugge la primavera © Paula Becattini


Musa

Piedi nudi su tappeto tunisino

Come in sogno sei arrivata
ma di un sogno reale
che dei tuoi passi felpati
ne ho percepito la morbidezza
e l’aria che si muoveva fresca
come mille gocce di rugiada
come respiro a fior d’acqua.
Musa di un amore colto
violento e tenero
perdermi in te desidero
a bracciate lente, cullandomi
tra onde di piacere e pace
quella pace che sa di eterno.
Non fuggir via:
lasciati ammirare ancora
e sarai mia…

17 marzo 2013

Musa © Paula Becattini


Fragile

Pot-pourri

E lei, che aveva il sole tra le labbra
e cristalli ambrati nello sguardo,
un mattino d’inverno spento
su gambe fragili si fermò
ancorata a irrequiete parole
inestricata tra pensieri inutili
mentre il mondo girava intorno
come un film in bianco e nero.

Per lei, che aveva il sole tra le labbra
e cristalli ambrati nello sguardo,
nessuno muoveva il cielo
nessuno imprigionava il vento
tra gli alberi muti osservando
il tempo attraversare le foglie
cercando di raccoglierne il mistero
che d’arcano ha solo l’infinito.

A lei, che aveva il sole tra le labbra
quanto ancora una spicciola realtà
saccheggiata dei sogni più umili,
indaffarata a sopravvivere
giorno dopo giorno,
ai suoi occhi un tempo ambrati
non bastavano più attimi
attimi per vivere.

E, fragile,
attimo dopo attimo moriva…

15 marzo 2013

Fragile © Paula Becattini