Ed è Natale #2
Poco tempo fa…
Tra muschi e licheni
ripongo i pensieri
mentre sistemo
l’ultimo pastore.
*
Si dissolvono le grida
al dolce contatto
di cinque piccole dita
mentre incrociano le mie.
*
Dal passato al presente
non cambia il ridente
attendere il mistero
in questa notte di pace.
*
Un trasmettere amore
e antiche fiabe sussurrate
tra mille luci colorate
e un nuovo presepe.
*
Ed è Natale.
25 dicembre 2008
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Ed è Natale #2 © Paula Becattini
Frammento #5
Lascive le mie parole,
umide le mie labbra:
una danza di pensieri frementi
tra la lingua e l’inguine.
L’immaginazione e il desiderio
scardinano ogni pudica intenzione.
21 luglio 2015
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Frammento #5 © Paula Becattini
Stupore
Passano i giorni rincorsi da pensieri silenziosi
e da un dolcissimo desiderio di rivederti
Loro corrono veloci, portando con sé il tempo
tra mille azioni quotidiane e una calma ineluttabile
Tutto è così sospeso, come un bacio prolungato
e il mio poggiare il capo sul tuo petto quando ti riabbraccio
Poco importa dove se ne vanno a morire questi giorni
i prossimi saranno nostri e le notti non avranno fine
Sei lo stupore più bello che la vita mi potesse donare.
30 maggio 2015
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Stupore © Paula Becattini
8 marzo
Ordinarmi di smettere di amare
e – sotto una doccia calda –
lasciare che l’acqua ripulisca i miei pensieri
tra i vapori di una domenica riflessiva
La violenza più benevole
che possa fare a me stessa
invece di schiaffeggiarmi ogni giorno
per essere così romanticamente ingenua
A inseguire un qualcosa che non c’è
si è sempre in tempo, almeno credo
ma lei, quella donna che appare allo specchio
non sono io
Perché lei è la donna più passionale
che abbia mai conosciuta
quella che sussurra le frasi più belle
quando s’innamora follemente
Mentre la mia sola follia è lasciarla lì
– rinchiusa con freddezza – a darmi pace
E a ricordare amaramente quel che fui…
8 marzo 2015
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8 marzo © Paula Becattini
Torna
Avevo bocca rosea e dolci pensieri
a interrompere i sogni
nelle prime ore del mattino;
e il frusciar di lenzuola
su membra calde
che timide cercavano
l’intreccio di un abbraccio
la sospensione di due sospiri.
Avevo un angolo di paradiso
nel profondo della penombra
e spazio per l’immaginare;
la realtà di una stretta forte
la sensazione d’infinito
nel peso di due corpi sfiniti
dalle fatiche e dal piacere.
Avevo bocca rosea e seni pieni
a riprendere i sogni
nelle prime ore del mattino;
e un caldo respiro catturato
tra i capelli profumati
lungo il collo e la schiena
come un brivido di freschezza.
La meraviglia di addomentarsi
con il sorriso tra le labbra
e la certezza di essere due vite.
Anche se poi non è stato per sempre
ma per sempre sarò quella bocca rosea
nel vuoto e nella speranza.
Torna…
2 agosto 2014
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Torna © Paula Becattini
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Così sia
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Sono pensieri sparsi
ricordi ambrati
parole improvvisamente tornate.
La tristezza non è un male
fin quando gli dai un volto,
due occhi che di te
han rubato la profondità.
Solo un attimo
di ritorno non-ritorno.
Un attimo che
restituisca l’abisso,
quell’abisso che
ti portavi dentro.
Sono pensieri sparsi
ricordi ambrati
dal peso di piombo
in fondo allo stomaco.
La tristezza non è un male.
Ma adesso tutto è troppo silenzioso,
tutto troppo assente al cuore
troppo banale alla mente.
E la solitudine fedele compagna
più di quel che ti aspettavi…
Così sia.
19 maggio 2013
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Così sia © Paula Becattini
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Non io
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A volte cerco d’immedesimarmi,
a volte son solo ricordi.
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Se nel sonno arrivo scivolando lieve
a sfiorarti le membra e poi le labbra,
non sono io.
E se m’insinuo nei tuoi pensieri
improvvisamente come visione,
non sono io.
Non io, non più, non ora
trattenerti per poi riprenderti,
perché non sono io l’amor tuo
in tutte l’ore, in tutti i respiri.
E senza il giorno, senza la notte
buona con un bacio dolce
a dare forza.
Senza l’attesa, senza la complicità
di te e me insieme.
Non sono io.
Che ho perso il senso e l’incoscienza,
l’attimo della bellezza.
E non sarò io a ridarti quell’amore
che rifiutasti per sempre…
Se nel sonno arrivo scivolando lieve
scacciami via,
perché non sono io.
26 febbraio 2013
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Non io © Paula Becattini
Valentine
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Valentine, my Valentine…
è un giorno come un altro questo
anche se risuonano campanelli
intorno e dentro te,
anche se i pensieri sono lontani
e vagano lungo il mare
come ali di gabbiani.
Valentine, my Valentine…
ogni giorno non sarà più triste
o allegro di questo momento
se prendi carta e penna
per esorcizzare il tempo
per congelare l’emozione
e al ricordo sorriderne.
Oh, my Valentine…
tu sarai sempre bella dentro me
come un sole d’inverno
immaginando il calore della tua pelle
il profumo dei tuoi capelli.
Con te lontano ho volato
sulle ali del tuo estro.
Polvere d’essenze, ti penso
e tu mi senti?
14 febbraio 2013
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Valentine © Paula Becattini
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Gelo di cannella
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Il vento dell’inverno le bruciava il viso come usciva di casa; e lei guardava sempre oltre il cancello: vi arrivava a passi veloci, stando comunque attenta a non scivolare.
Poi correva via, lasciandosi alle spalle il vialetto, la casa, sperando che la giornata la portasse lontano, dai pensieri, dai ricordi, dai sogni.
Ma in fondo cosa sono i sogni? Schiaffi gelidi che da tempo evitava, nonostante il gelo.
Fin quando, un mattino, la brina nel suo giardino le rapì lo sguardo: bianca come zucchero sull’erba sofferente, sulle foglie degli ulivi e la pianta di salvia che, imperterrita, si curava da sola.
Era trascorso poco più di un anno e, dondolandosi sui tacchi, fumando aria dai polmoni, ripensò a quella prima volta che non avrebbe dovuto esserci, che non avrebbe dovuto squarciarle l’anima e tirarle fuori le emozioni.
Ma questo accadde, insieme al risveglio dei sensi, al piacere di soffermarsi nello scoprire i profumi, nel percepirne le sfumature, i colori e i sapori. Perché anche i sapori hanno tonalità nascoste…
Ricordò i suoi libri di ricette, che in gioventù aveva consumato con letture avide e mani sporche di frenetica attività, atti a donarle gioia e altrettanta soddisfazione nel distribuirla ai suoi cari con manicaretti su tavole imbandite.
Tra questi uno in particolare, seppur trattasse di dolci, amaro come il fiele; ma lì stava e ogni tanto si faceva aprire come per dire: «Non mi abbandonare».
Avesse almeno nevicato, si sarebbe rinchiusa nel suo guscio, che niente aveva a che fare con le pareti di una stanza in particolare.
Aveva tutto per preparare un delizioso gelo, tranne la cannella…
Ma aveva dimenticato, cancellato, perso l’usanza di curare la dispensa.
Di spezie è condita la vita: senza si muore lentamente, nell’insipidità ci si ingrigisce.
Così finalmente rialzò lo sguardo.
Un cancello; è solo uno stupido cancello. E tornò indietro.
Rientrando in casa si disse: «Oggi ho voglia di cucinare…»
29 gennaio 2013
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Gelo di cannella © Paula Becattini
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La ricetta
GELO DI CANNELLA AI PISTACCHI
Ingredienti:
200 g di stecche di cannella, 700 g di zucchero, 200 g di amido, 20 g di pistacchi, 2 litri di acqua.
Lasciate a macerare per una notte, nell’acqua, le stecche di cannella e successivamente fate bollire il tutto, e lasciate poi riposare per circa un giorno.
Rimettete sul fuoco, aggiungendo l’amido e lo zucchero, sempre mescolando, finché non si addensa.
Lasciate raffreddare e spolverate con i pistacchi tritati.
Vicino, lontano
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Vicino, lontano.
Mille i pensieri
che cambian colore
che cambiano forma,
ché tanto lo so
nessuno li ferma.
E vicino, lontano
come l’amore
che hai dato e darai:
un’onda ritorna
di spuma bianca
a consumare la spiaggia
della tua esistenza.
Vicino, lontano.
Azzurro il cielo,
vorrei toccarlo con un dito
e di prati verdi in lontananza
disegnarti le labbra
sulla tela della mia bocca.
Calda.
29 giugno 2012
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Vicino, lontano © Paula Becattini
Fantasia
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In un angolo di chissà quale stanza
rannicchiata in chissà quale forma
abbracciando calde membra
ansimando tra capelli di giovane donna
correndo nelle vene pulsanti
urlando in campo di battaglia
o insinuandosi nella solitudine di una sera
tra le parole di uno scritto
le pennellate di un dipinto
le note di una musica.
Concentrica, rumoreggiante come risacca
attanaglia fin nelle viscere
e intreccia trame di pensieri
come fanno dita di mani strette
che parlano tra loro.
Insaziabile
fin quando esaurisce mente e corpo
avvolgendoli di mite stanchezza.
È meravigliosa, inspiegabile
pur non sempre lascia paghi
a volte melanconici e quieti
smarriti, svuotati improvvisamente.
Una vampa spenta
che basta niente a riaccendere.
Clandestina amante dalle mille forme
tu per me sei femmina…
24 maggio 2012
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Fantasia © Paula Becattini
Mal bianco
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Dormiente non si muove
rintanata chissà dove
questa carnalità ferita.
Non ha ragione.
Ed io la cerco implorante
anche lungo strade
di pensieri circolari.
Riprendimi distratta
senza mai più abbandonare
questa pelle palpitante.
Riprendimi di nebbia spogliata
se amor in te ancora permane…
19 aprile 2012
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Mal bianco © Paula Becattini