Articoli con tag “polvere

E tu?

Esistono strade di sabbia
che sembrano portare lontano
là dove le proprie orme
spariscono alla prima marea.

Di questo cammino resta soltanto
un desiderio inespresso,
mentre la pietra s’impossessa
delle fondamenta del cuore.

Ma tutto è fragile,
anche lo sgretolarsi in polvere
della durezza millenaria
di fronte la pazienza delle intemperie.

Ed io ora sono il silenzio
e la goccia dopo goccia
che nell’intima oscurità
innalzerà la sua stalagmite.

Stanca di edificare sull’effimera sabbia
riconquisto la mia natura.

E tu?

7 settembre 2015

E tu? © Paula Becattini


Arabesco

Egitto 2008

Avrei voluto bruciare
come macchia nel deserto
e sentire il sole
riscaldare la mia pelle.
Ascoltare il richiamo del muezzin
dall’alto dei minareti
e confondermi tra i visi ruvidi
della gente.
Pronunciare il mio nome
negli occhi profondi di bambini
rivestiti di polvere e sogni
tra la mia fame e la loro sete
di curiosità viva.
Avrei voluto costruire
una fortezza penetrabile
ricca di labirinti ove
perdermi coscientemente.
Lasciarmi andare alla semplicità
lasciarmi avvolgere dai colori
dalla luce abbagliante.
E riscrivere un amore
in gradevoli arabeschi sensuali
lungo i miei fianchi bianchi.
E il mio ventre
sarebbe stato la sua casa.

23 febbraio 2013

Arabesco © Paula Becattini

Egitto 2008

Egitto 2008

Egitto 2008

Egitto 2008


Valentine

Cuore di sabbia e onda

Valentine, my Valentine…
è un giorno come un altro questo
anche se risuonano campanelli
intorno e dentro te,
anche se i pensieri sono lontani
e vagano lungo il mare
come ali di gabbiani.

Valentine, my Valentine…
ogni giorno non sarà più triste
o allegro di questo momento
se prendi carta e penna
per esorcizzare il tempo
per congelare l’emozione
e al ricordo sorriderne.

Oh, my Valentine…
tu sarai sempre bella dentro me
come un sole d’inverno
immaginando il calore della tua pelle
il profumo dei tuoi capelli.
Con te lontano ho volato
sulle ali del tuo estro.

Polvere d’essenze, ti penso
e tu mi senti?

14 febbraio 2013

Valentine © Paula Becattini


Piccola

Piccola…
piccola dentro e fuori.
Così sembro,
così non sono.
Semplice
—  ed ovvia —
come cinque dita
della mano.
Ma io sono:
unica nell’impronta
tutta da scoprire.
E piccola…
semplicemente viva.
Sono nessuno
e tutto un mondo.
Se lo desideri
ti dono i miei sogni
e un satellite
fatto di polvere
di stelle.
Di anni luce vestirò
i nostri corpi
e di ricordi
la scia di una cometa.
Ma del mio sole
ho bisogno.
E sei tu quel sole,
nell’universo silenzioso
e impercettibilmente in movimento.

20 settembre 2012

Piccola © Paula Becattini


Venere

Venere di Milo (Museo del Louvre, Parigi)

Sono venere di marmo
scolpita per sbaglio
dalle proporzioni sinuose
e mammelle generose.

Sono venere preziosa
che guarda perduta
– oltre un pensiero, un’idea –
in un mistero racchiusa.

Prigioniera della mente
in sogni e peregrinazioni
pochi i sentimenti palpabili
inconsistenti come polvere.

Sono venere senza libido…
Chi mi dona una lacrima?
Oppure un sorriso?

13 maggio 2010

Venere © Paula Becattini


Una questione di ottica

Ottica 18-55*

Non c’è che dire: nonostante l’SMC Pentax-M 1:3.5 28mm sia un obiettivo nato sul finire degli anni ’70 – e quindi non adatto a reflex digitali – è ottimo per quanto riguarda distorsione, vignettatura, contrasto e risoluzione.
A quanto pare ha superato la prova anche montato su una digitale!
In foto, invece, potete vedere il 18-55mm di serie della Samsung GX-20 immortalato con l’SMC Pentax 1:3.5: al contrario non credo che sarei riuscita a ottenere certi dettagli!
Una questione di ottica…

24 ottobre 2011

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Cosa ho combinato? Non lo so…

Tastiera*

È da un po’ che latito… c’è un valido perché: ho un lavoro che m’impegna tantissimo, non riguarda la grafica o la fotografia e si tratta di una sfida.
Ma questa è un’altra storia.
Oggi pomeriggio, finalmente dopo qualche settimana, sono riuscita a dedicare un po’ di tempo a me stessa. Non certo rinchiudendomi in una beauty farm, anche se ne avrei bisogno!
Ho ripreso in mano la Samsung GX-20, riacceso le luci del mio mignon, ma che dico, micro studio fotografico e in vena di esperimenti ho fatto delle prove.
Non so cosa ho combinato di preciso… pochi scatti (50 per l’esattezza) e ancor meno quelli “validi”, forse due o tre.
Ho iniziato con un soggetto facilissimo e forse inflazionato.
Però… però sono soddisfatta!
Ho utilizzato una vecchia ottica: l’SMC Pentax-M 1:3.5.
Un 28mm per l’esattezza.
Ovviamente ho dovuto scattare tutto in modalità manuale.
Beh, accetto consigli dagli esperti e non!
Ancora ho difficoltà nel bilanciamento del bianco: lo sfondo l’ho corretto in seguito.
Forse c’è una lieve dominante rossa.
Le luci non sono sufficienti e quindi devo scattare con tempi lunghi.
E poi mi dite come fate con la polvere?!? La tastiera l’avevo pulita, ma a quanto pare non bene!
Ho dovuto togliere pelini e granellini in post produzione.
Secondo me è l’alta risoluzione che frega… o no?!?

23 ottobre 2011

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La fata sfrattata

In punta di piedi
una volta arrivavo
silenziosamente
e di me ti sussurravo
frasi dolci tra i capelli
per poi sparire lieve
lasciando polvere di risa
echeggiare dal tramonto
all’alba nei nostri cuori.
Ma la magia, la magia
ha portento finché si crede
ed io ho perso la meraviglia
di farmi amare nell’incanto
e così in punta di piedi
mi lascio andare
anonima e con dolore
mortale tra i mortali.

11 febbraio 2011

*

La fata sfrattata © Paula Becattini

*


(h)Onda

Ed era polvere invisibile
quella sollevata
nelle giornate di sole
e miriadi di lacrime
tra il catrame e il battistrada
in quelle di pioggia.
Sbandata senza vento
graffiata dal gelo
fermo immagine
di svariati tornanti
tra il reale e l’immaginario
precipito ora verso l’audace
ch’io amo ancora
sapermi sovrano centauro
dei miei pellegrinaggi
e inarrestabile alchimia
di uno sguardo
d’implorante esplosione.
Sulla pelle lucido cuoio
il rombo risuonerà
senza essere fermato
e sarò i miei viaggi infiniti
e d’esotico
sapranno le mie parole…

9 aprile 2011

*

(h)Onda © Paula Becattini

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Senti-me(nti)

Spariranno ad uno ad uno
senza che te ne accorga,
lasciandoti un’idea di sollievo
ormai da tempo desiderata
che travolgerà ogni cosa
ovattando il nascere dei dubbi
e i segni vuoti sull’impalpabile
polvere dei mobili.
Sarà un dissolversi
lentamente nell’animo
con gli oggetti e gli affetti
clandestinamente riappropriati
e senza che te ne accorga
riavrai lo spazio ove
riedificare il tuo ego sovrastato.
Spariranno ad uno ad uno
piccoli bambini impauriti
da un’emozione più grande
e correranno lontano
sparpagliandosi nel tempo
all’orizzonte di panorami infuocati.
Lì ti ricorderanno.
Distaccati.

5 aprile 2011

*

Senti-me(nti) © Paula Becattini

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