Ci sono
•
In fondo è così…
alla fine di una giornata
dell’ultima pagina
di quella strada dietro la curva
siamo e restiamo soli a riflettere.
Se poi guardiamo al passato
non possiamo che sorriderne
o lasciar nascere un’altra lacrima
di cui solo tu saprai l’esistenza
niente più.
E scivola calda
e muore salata tra le labbra
mentre si apre un altro giorno
un’altra pagina
un’altra strada da percorrere.
Non so dove porti…
In cuor spero tanto là dove
qualcuno mi prenda per mano
e non mi dica “Ti amo”
semplicemente “Ci sono”.
31 maggio 2014
•
Ci sono @ Paula Becattini
•
Insieme ma distanti
Una mattina ti svegli e guardi nel buio il soffitto allargarsi intorno alla stanza.
E pensi: «Sto per morire…»
Mentre intravedi accanto a te due mani diverse; due occhi sotto le palpebre, che leggermente si muovono in fase rem.
E pensi: «Vorrei morire…» – ma di una morte scivolosa, che ti porti altrove.
Intrappolato, le membra rigide, i pugni serrati, non ricordi nemmeno più quanti anni hai e il suo respiro giunge alle orecchie quasi pesante e invadente.
Pesante e invadente è invece quel che ti porti nel cuore: un moto interiore che silenzioso lacrima e scalcia.
Osservi ancora. Quelle mani non le riconosci.
Sono rugose, sono le mani di una vecchia, sembrano quelle di tua madre poco prima di morire.
Vorresti fuggire, vorresti andartene pur non sapendo come e dove.
È un’illusione.
Forse è solo un sogno, forse un incubo.
Così aspetti di svegliarti, ma nel frattempo il tempo scorre.
E quelle mani diventano sempre più rugose.
Insieme alle tue…
•
Le mie parole
non hanno suono
mentre ti parlo,
mentre i gesti
disegnano il vuoto.
Non sento
e non vediamo
l’anelito di questo tempo
che necessita
azzerare ogni cosa.
E così avanza l’indolenza
e noi insieme
ma distanti,
troppo per amarsi
troppo per essere felici.
Non prova più dolore
questo corpo
questo cuore
svuotato di tutte
le ragioni.
Mentre tu
lasci a me il compito.
Fare il passo.
Risvegliarci
per tornare a vivere…
23 giugno 2012
•
Insieme ma distanti © Paula Becattini
Venere
Sono venere di marmo
scolpita per sbaglio
dalle proporzioni sinuose
e mammelle generose.
Sono venere preziosa
che guarda perduta
– oltre un pensiero, un’idea –
in un mistero racchiusa.
Prigioniera della mente
in sogni e peregrinazioni
pochi i sentimenti palpabili
inconsistenti come polvere.
Sono venere senza libido…
Chi mi dona una lacrima?
Oppure un sorriso?
13 maggio 2010
•
Venere © Paula Becattini