Neve virtuale
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Giacerai,
esalando un breve respiro d’amore
in questo avvento senza focolare,
e neve virtuale cadrà
ricoprendoti di tiepido candore.
Incomberai stanco sotto i miei seni
che breve parrà questo inverno
seppur il tempo pieno di rughe
ha il passo lento della nostra storia.
Non c’è gloria
e insieme osserveremo
i vortiginosi fiocchi sollevati
dalle improvvise folate di dolore.
È neve virtuale…
non come sale sulle ferite
non come mancate aspettative,
un Natale senza luci
che in lontananza appare.
Cuor mio,
batti flebile, riposa:
ti cullerò in petto
e mai ti sentirai solo…
24 novembre 2012
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Neve virtuale © Paula Becattini
Insieme ma distanti
Una mattina ti svegli e guardi nel buio il soffitto allargarsi intorno alla stanza.
E pensi: «Sto per morire…»
Mentre intravedi accanto a te due mani diverse; due occhi sotto le palpebre, che leggermente si muovono in fase rem.
E pensi: «Vorrei morire…» – ma di una morte scivolosa, che ti porti altrove.
Intrappolato, le membra rigide, i pugni serrati, non ricordi nemmeno più quanti anni hai e il suo respiro giunge alle orecchie quasi pesante e invadente.
Pesante e invadente è invece quel che ti porti nel cuore: un moto interiore che silenzioso lacrima e scalcia.
Osservi ancora. Quelle mani non le riconosci.
Sono rugose, sono le mani di una vecchia, sembrano quelle di tua madre poco prima di morire.
Vorresti fuggire, vorresti andartene pur non sapendo come e dove.
È un’illusione.
Forse è solo un sogno, forse un incubo.
Così aspetti di svegliarti, ma nel frattempo il tempo scorre.
E quelle mani diventano sempre più rugose.
Insieme alle tue…
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Le mie parole
non hanno suono
mentre ti parlo,
mentre i gesti
disegnano il vuoto.
Non sento
e non vediamo
l’anelito di questo tempo
che necessita
azzerare ogni cosa.
E così avanza l’indolenza
e noi insieme
ma distanti,
troppo per amarsi
troppo per essere felici.
Non prova più dolore
questo corpo
questo cuore
svuotato di tutte
le ragioni.
Mentre tu
lasci a me il compito.
Fare il passo.
Risvegliarci
per tornare a vivere…
23 giugno 2012
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Insieme ma distanti © Paula Becattini
Tredici
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Mi son data un tempo
che non è il tuo,
lontana da tutto e tutti
in contemplazione
di me e delle mie passioni.
Un tempo che cancella se stesso
e le mie rughe
lasciandomi nuda,
vulnerabile come neonata
e tremendamente affamata.
Chissà se mi nutrirò ancora
dei tuoi baci.
La vita è bastarda:
non ci regala mai abbastanza
gioie.
1 maggio 2012
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Tredici © Paula Becattini
Una curiosità
13, oltre ad essere un numero felice e fortunato, è anche il nome dato a un asteroide – 13 Egeria –, battezzato così in onore della dea Egeria protettrice delle nascite e delle sorgenti.
Fango
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Oggi sento fango
sulla pelle
che seccato stringe
e brucia senza sole
in ogni poro penetrato
nelle rughe infiltrato.
E fango tra i capelli,
rigidi come canne
in penombra,
pesantezza di me stessa
che lenta si muove.
Fango cosparso
come unguento sporco
che sporca l’anima
e – mentre fuori piove –
non cerco liberazione.
Con occhio triste
guardo dentro,
comprendendo quanto
sia ingombrante
e a chi mi osserva dubbioso
oggi di fango mi aggredisco
per non soffrire d’amore.
14 aprile 2012
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Fango © Paula Becattini