Libera(mente)
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Siamo solo due parentesi
che a volte s’incontrano.
Aprono e chiudono
momenti più o meno belli
ignorando gli incisi del passato
ignorando il dolore provocato.
Poco basta a dimenticare
nell’attimo di necessità d’amore.
Ma poi in me tutto torna
tutto travolge ancora.
Mentire è diventato facile…
a me stessa, al mio cuore.
Vivo grazie alla ragione.
Per questo le parentesi
si aprono e si chiudono:
non siamo una storia vera,
una storia che vale essere vissuta
liberamente.
Non ora.
E forse mai.
25 maggio 2014
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Libera(mente) © Paula Becattini
Neve virtuale
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Giacerai,
esalando un breve respiro d’amore
in questo avvento senza focolare,
e neve virtuale cadrà
ricoprendoti di tiepido candore.
Incomberai stanco sotto i miei seni
che breve parrà questo inverno
seppur il tempo pieno di rughe
ha il passo lento della nostra storia.
Non c’è gloria
e insieme osserveremo
i vortiginosi fiocchi sollevati
dalle improvvise folate di dolore.
È neve virtuale…
non come sale sulle ferite
non come mancate aspettative,
un Natale senza luci
che in lontananza appare.
Cuor mio,
batti flebile, riposa:
ti cullerò in petto
e mai ti sentirai solo…
24 novembre 2012
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Neve virtuale © Paula Becattini
Tennis tavolo: breve storia della racchetta
All’inizio erano a manico lungo, di forma ovale ma più piccola di quella da tennis. Alcune avevano le corde, altre carta pecora simile a quella del tamburello.
Poi nel 1890 si diffondono quelle in legno e di compensato.
In foto un esemplare del 1925: nuda, con il manico in sughero, verniciata con la coppale per non farla deformare… La pallina vi scivola sopra che è una bellezza!
E così, nel giro di pochi mesi, incominciano “sperimentazioni varie”. Per la ricopertura vengono usati il sughero, le tele, le gomme, insomma di tutto e di più.
Si racconta che un certo Cood, inglese, utilizzò una stuoia di gomma a rete (materiale usato nei negozi per non far rotolare le monete durante i pagamenti), vincendo così la finale di un torneo per 50 a 3.
Nel 1892 nasce la gomma con i puntini, usata fin nel 1960.
Nel 1930 si inizia a utilizzare in gara tre o quattro racchette diverse, a seconda del gioco s’intende fare: una di legno, una ricoperta di sughero, un’altra con gomma puntinata, ecc.
Ma la vera svolta della racchetta da tennis tavolo avviene nel 1952, quando ai campionati di Bombay Satoh, giapponese, utilizza una ricopertura di gommapiuma e diventa campione del mondo.
Per riequilibrare i livelli di gioco, nel 1959 si arriva a un compromesso tra asiatici ed europei, che consentirà comunque di mantenere vertici spettacolari al gioco: la gomma piuma può essere usata, però deve essere ricoperta da gomma con puntini, il tutto senza superare i 4 millimetri di spessore per faccia. Nasce la famosa copertura sandwich, gommapiuma più caucciù.
Nel 1960 nasce il top spin moderno ed è la rivoluzione del gioco. Chi non lo usa è tagliato fuori. Così, dopo qualche anno, il belga Toni Hold inventa la gomma antitop, una gomma dura e scivolosa, usata solo su una faccia: gli effetti non si sentono. I giocatori di sandwich vanno in crisi.
Finalmente nell’ottobre del 1977 il tennistavolo viene riconosciuto come sport olimpico e dalla Cina arriva la gomma con puntini lunghi, chiamata anche gomma erba.
Nel 1983 la federazione mondiale decide che la racchetta deve avere due colori, una a faccia rossa e l’altra nera. Con questa decisione scompaiono quasi del tutto le gomme antitop e a puntini lunghi.
Dopo questa breve storia della racchetta, non ci resta che allenarsi duramente!
E ogni tanto rivolgere una preghierina alla Madonna del ping pong.
Perché giocare è divertimento, ma vincere tira sù il morale!
4 aprile 2012
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Tennis tavolo: breve storia della racchetta © Paula Becattini