Lui non paga te, tu non paghi me… io non vado in vacanza
Eppure è così… mia figlia ed io dobbiamo rinunciare all’unica vacanza di una settimana, da tempo agognata e programmata, che avrebbe unito due piccole passioni (oltre che due piccole donne): il mare e il tennistavolo.
Ma sono stata colpita dal cancro degli italiani per l’ennesima volta.
La cosa più straziante – per me, madre – è quella di doverlo dire, a dieci giorni di partenza, alla propria amorevole ragazzina dagli occhi verdi a cerbiatta.
Oltre alla vacanza se ne vanno anche la tranquillità e la possibilità di pagare piccoli debiti accumulati, la bolletta del telefono, la tassa sulla nettezza: tutto ciò per poter mangiare.
Sta subentrando la paura, il terrore di non potercela fare ad andare avanti.
Tutto è così incerto, così difficile e sono veramente stanca.
Stanca di lavorare 12/14 ore al giorno senza intravedere miglioramenti e la possibilità di un sostentamento decente.
Stanca di studiare, di darmi da fare per migliorare, per trovare nuove vie d’uscita, nuove soluzioni.
Il cancro degli italiani si sta diffondendo a macchia d’olio.
Ed io sto morendo lentamente…
Buone vacanze.
31 luglio 2013
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Lui non paga te, tu non paghi me… io non vado in vacanza © Paula Becattini
Valentine
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Valentine, my Valentine…
è un giorno come un altro questo
anche se risuonano campanelli
intorno e dentro te,
anche se i pensieri sono lontani
e vagano lungo il mare
come ali di gabbiani.
Valentine, my Valentine…
ogni giorno non sarà più triste
o allegro di questo momento
se prendi carta e penna
per esorcizzare il tempo
per congelare l’emozione
e al ricordo sorriderne.
Oh, my Valentine…
tu sarai sempre bella dentro me
come un sole d’inverno
immaginando il calore della tua pelle
il profumo dei tuoi capelli.
Con te lontano ho volato
sulle ali del tuo estro.
Polvere d’essenze, ti penso
e tu mi senti?
14 febbraio 2013
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Valentine © Paula Becattini
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