Articoli con tag “fotografia

Rewind

Anemone

Mi prendo un giorno
quando ancora dorme
quando tutto sembra immobile
rubandolo all’oscurità della notte
per plasmarlo fino alle prime ore
facendolo speciale, grandioso
come vorrei in cuor mio
e un po’ mi sento Dio.

Ma lo lascio andare
come si lasciano andare i sogni
e tutto appare sfuocato
fin quando non abbaglia la luce
e sento il pavimento fresco
sotto i piedi nudi
e mi chiedo dove sono
mi chiedo dove sei.

È solo il ricordo di noi
in un susseguirsi di rewind.

19 ottobre 2014

Rewind © Paula Becattini


Una cosa vorrei dirvi

Il mare di Pirano

Una cosa vorrei dirvi.

Siate quello che siete.
Non fingete! Non cambiate!
Mai.
Non ne vale la pena…
Nel bene e, purtroppo, anche nel male.

Che poi
– quando penserete di aver conquistato la vetta –
vi ritroverete nel baratro.

Oppure avrete tutto ma senza essere voi stessi.
E in molti vi ameranno
per quel che non siete veramente.

Ecco, ve l’ho detto…

(la mia mente si tuffa in un mare blu)

18 ottobre 2014

Una cosa vorrei dirvi © Paula Becattini


Chaos

Cavalli rossi, Nuovo Teatro dell'Opera di Firenze

Dieci le dita, dieci i tocchi sulla pelle
i pensieri, le parole che si lanciano
a dare un senso, a ricordare
quanto è difficile dosare le proprie forze
e l’amore, le convinzioni
in questo moto perpetuo trascinante.

Vorrei semplicità, naturalezza
rimettere ordine nell’anima
ché del caos primordiale ho la scintilla
e la furia degli elementi,
uno scontro tra titani,
padri delle angosce e delle mie reazioni.

Ma poi,
se mi guardo dentro,
un universo…
e così comprendo.

5 ottobre 2014

Chaos © Paula Becattini

 •

«Dunque, per primo fu il Chaos, e poi
Gaia dall’ampio petto, sede sicura per sempre di tutti
gli immortali che tengono le vette dell’Olimpo nevoso,
e Tartaro nebbioso nei recessi della terra dalle ampie strade,
e poi Eros, il più bello fra gli dèi immortali,
che rompe le membra, e di tutti gli dèi e di tutti gli uomini
doma nel petto il cuore e il saggio consiglio.
Da Chaos nacquero Erebo e nera Nyx.
Da Nyx provennero Etere e Hemere
che lei partorì concepiti con Erebo unita in amore.»

(Esiodo, Teogonia, 116-125)


Ci sono

Due gatti a L'Aquila

In fondo è così…
alla fine di una giornata
dell’ultima pagina
di quella strada dietro la curva
siamo e restiamo soli a riflettere.

Se poi guardiamo al passato
non possiamo che sorriderne
o lasciar nascere un’altra lacrima
di cui solo tu saprai l’esistenza
niente più.

E scivola calda
e muore salata tra le labbra
mentre si apre un altro giorno
un’altra pagina
un’altra strada da percorrere.

Non so dove porti…
In cuor spero tanto là dove
qualcuno mi prenda per mano
e non mi dica “Ti amo”
semplicemente “Ci sono”.

31 maggio 2014

Ci sono @ Paula Becattini


L’ebbra

Asina

Non c’è più lo scorrere del tempo
nei tuoi occhi
e sguardi profondi tra le tue labbra
mentre sorridi all’altra gente
con fare lieve e cordiale.

Tutto va al rallentatore
osservando dal di fuori.

E così rimani nello stesso luogo
persa e pregna di forti emozioni
in silenzio piangendo
perché non riesci a deplorare
l’esilio dal tuo mondo.

Chissà quale il male subìto
o l’amor perduto…

La pazzia ha il sapore di un bacio
la melodia di una cantilena.
E un po’ di saggezza
nel voler stabilire
un timido contatto.

Che di te qualcosa
forse è rimasto.

20 maggio 2014

L’ebbra © Paula Becattini


Amore non era

Monumento Equestre di Vittorio Emanuele II in Piazza Duomo a Milano

Perché stupire
con stupide parole
con stupide lacrime
solo per dirti che ci sono?

Semmai stupirmi
di una gioia grande
di un mistero pieno
che mi scuota ancora l’anima

Che è lei che grida e s’infuoca
costretta a una solitudine
inaspettata, bieca
e mi viene a cercare

Vomitando emozioni
lasciandomi disarmata
mentre cerco di convincerla
che tutto è come deve.

Mi possiede.

Ed io so bene:
è l’unica ad amarmi
come nessun uomo
ha potuto fare…

[amore non era]

3 maggio 2014

Amore non era © Paula Becattini


Ravish

Non fu esplosione di emozioni
ma di colori, negli occhi di un cieco
che riconquistarono il mondo
sfregiandolo nella luce
con nuove dita duttili e indifese.

Uno schiaffio in piena guancia
un rumore tagliente nell’anima
e i capelli sollevati al rallentatore
mentre la mente cadeva giù
nella violenza di un amore.

Tu non puoi immaginare
– ignaro – cosa significhi subire
mentre io apro sempre più gli occhi
pur di evadere da tutte le pene
e riprendere un minimo di me stessa:

che lui mi ha stuprato la vita
per il solo suo piacere.

27 aprile 2014

Ravish © Paula Becattini


In principio

Statua di Dante Ferretti (particolare)

Dicevano sarebbe stato bello;
lo cantavano al vento
rincorrendo le soavi parole
delle muse – lascivie – e frementi
che s’insinuavano nella mente.

Lo leggevano incredule le labbra
tra tutte quelle pagine sporche
tra i titoli delle copertine macchiate;
volevano crederci e aggrapparsi
all’ultimo verso dell’inusuale bacio.

Il sapore dolce amaro delle rime
e delle risa invadenti avevano un viso
dall’incarnato perlaceo e giovanile
e due occhi gonfi di grazia e pianto
che l’amore con il suo canto cede.

Cede il passo, cede il tempo che fu
e forse si nasconde per poi tornare…
Ma che stupore leggersi ora
anche in un solo raggio di sole
e sentirsi felice per un attimo.

In principio era altro.

12 aprile 2014

In principio © Paula Becattini


Gioia vissuta

L'Aquila 2013

E quando la strada ti pare vuota
solitaria lungo la sua linea
all’infinito tra l’orizzonte
e il cielo grigio

non ti pare vera
una voce, una carezza
o la speranza
che tutto all’improvviso sia diverso.

Diverso…
Forse sarai “diverso”
ed io sempre uguale.
Ecco la mia vera paura:
non essere speciale.

Ma che importa.
La strada pare vuota
e comunque risuona di risate e grida
di una gioia veramente vissuta.

25 novembre 2013

Gioia vissuta © Paula Becattini


L’amore non si merita

Angels in disguise

Quando un uomo, mentre ti sta lasciando, ti dice che meriti di meglio, non gli credere.
In quel momento hai bisogno solo di Amore e lui, semplicemente, non ti ama.
L’amore non si merita…

23 novembre 2013

L’amore non si merita © Paula Becattini


Fuori dal coro

Fuori dal coro

Oggi? Una giornata un po’ così…
Eppure nel pomeriggio la mente è stata piena di parole, frasi, concetti, di quelli che premono forte per uscire fuori.
Niente: sono rimasta in uno stato di stitichezza espressiva fino a questo momento, giusto per dire poco o niente; perché poi, alla fin fine, non ho nessuno con cui parlare a parte mia figlia. Ma oggi è sabato e, da brava adolescente, se ne è stata rintanata in camera sua. Se lo merita.
Adesso attendo che la crosta della torta salata s’indori in forno per poi finalmente cenare, soddisfatta del mio piatto unico a basso costo (5 euro in totale), certa che sarà servito anche domani sera come “antipasto”.
Non è semplice: stamani ho fatto la spesa e con 35 euro di cibarie dovrò andare avanti per almeno 5 giorni.
Una cosa mi rode, però: il fatto che alla radio ho sentito decantare l’ultimo romanzo di Stefania Bertola – Ragazze mancine –, il quale racconta di Adele, una ragazza di trentadue anni che non ha mai lavorato un giorno in vita sua, ma una mattina si sveglia e scopre che il suo mondo non esiste più.
Così le tocca fare i lavori più disperati per sovravvivere, vestire sua figlia con abiti usati e comprare cibi di pessima qualità ai discount per risparmiare.
Beh, io non sono molto diversa da lei: a parte il fatto che mi sono sempre guadagnata da vivere, facendomi un mazzo così ma con soddisfazione; che mai ho desiderato farmi mantenere; e che nessun uomo mi ha lasciata in mutande con una figlia piccola da accudire – semmai sono io che ho fatto scelte sbagliate, e prima o poi qualcuno ti presenta il conto… salato –.
Però un giorno mi sono svegliata e il mio mondo non c’era più.
Niente più sicurezze, niente più spensieratezza; e la gioventù che non torna, insieme alla possibilità di avere un altro figlio; via la possibilità di costruire un futuro sereno dove ritrovarsi in vecchiaia.
Che ne sa Stefania Bertola di come vivo?
Il suo romanzo… anche se divertente, coinvolgente, intelligente, non lo leggerò. Per lo meno non in questo momento storico.
Mi basta e avanza “viverlo”.
Poi il suo finale sarà sicuramente eclatante.
Il mio? Ci sto lavorando sodo.
E per il momento me ne resto fuori dal coro.

P.S. La torta salata era ottima (sì, perché nel frattempo abbiamo anche cenato): pasta sfoglia, erbette miste saltate prima in padella con il burro, prosciutto crudo dolce tagliato a dadini, panna, uova, parmigiano reggiano grattugiato, sale e un pizzico di noce moscata. Tutto rigorosamente acquistato al discount (tranne il fondo di crudo).

9 novembre 2013

Fuori dal coro © Paula Becattini


Confessione #2

Abilità

Riesco ancora a sopportare l’idea di mettermi in gioco con un uomo.
Ma non permetto assolutamente che mi consideri un gioco.

8 novembre 2013

Confessione #2 © Paula Becattini