Chaos
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Dieci le dita, dieci i tocchi sulla pelle
i pensieri, le parole che si lanciano
a dare un senso, a ricordare
quanto è difficile dosare le proprie forze
e l’amore, le convinzioni
in questo moto perpetuo trascinante.
Vorrei semplicità, naturalezza
rimettere ordine nell’anima
ché del caos primordiale ho la scintilla
e la furia degli elementi,
uno scontro tra titani,
padri delle angosce e delle mie reazioni.
Ma poi,
se mi guardo dentro,
un universo…
e così comprendo.
5 ottobre 2014
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Chaos © Paula Becattini
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«Dunque, per primo fu il Chaos, e poi
Gaia dall’ampio petto, sede sicura per sempre di tutti
gli immortali che tengono le vette dell’Olimpo nevoso,
e Tartaro nebbioso nei recessi della terra dalle ampie strade,
e poi Eros, il più bello fra gli dèi immortali,
che rompe le membra, e di tutti gli dèi e di tutti gli uomini
doma nel petto il cuore e il saggio consiglio.
Da Chaos nacquero Erebo e nera Nyx.
Da Nyx provennero Etere e Hemere
che lei partorì concepiti con Erebo unita in amore.»(Esiodo, Teogonia, 116-125)
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Digitale non basta …
6 ottobre 2014 alle 11:01 am
Cioè?
6 ottobre 2014 alle 11:16 am
Dieci sono i numeri perché tante son le dita. Le tue considerazioni sul contare e misurare quello che non è misurabile mi pareva potesse essere così sintetizzato. Ti leggo sempre con piacere.
6 ottobre 2014 alle 11:25 am
Ahahahahah!
Sì! Giusto… 🙂
Non ho afferrato subito il concetto, scusa.
Una sintesi azzeccata.
Grazie… Sono un piacere anche per me i tuoi commenti.
A presto!
6 ottobre 2014 alle 11:31 am