L’ebbra
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Non c’è più lo scorrere del tempo
nei tuoi occhi
e sguardi profondi tra le tue labbra
mentre sorridi all’altra gente
con fare lieve e cordiale.
Tutto va al rallentatore
osservando dal di fuori.
E così rimani nello stesso luogo
persa e pregna di forti emozioni
in silenzio piangendo
perché non riesci a deplorare
l’esilio dal tuo mondo.
Chissà quale il male subìto
o l’amor perduto…
La pazzia ha il sapore di un bacio
la melodia di una cantilena.
E un po’ di saggezza
nel voler stabilire
un timido contatto.
Che di te qualcosa
forse è rimasto.
20 maggio 2014
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L’ebbra © Paula Becattini
Era neve, solo neve
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A volte cerco d’immedesimarmi,
a volte son solo ricordi.
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Era neve, solo neve
quella che scendeva lentamente dentro
in quel giorno di sole pieno fuori
mentre tu piangevi al telefono
ed io con la bocca chiusa in una morsa
e il petto stretto dal dolore
mentre fioccava la tempesta
da un cielo grigio nella testa
e una patina sugli occhi adagiata.
Era neve, solo neve.
In un secondo tutto bianco e poi niente:
il silenzio dall’altra parte
il silenzio dalla mia parte.
Ma ho resistito.
Nessuna lacrima a scioglierla
come in primavera.
Ora, tutto è bianco davvero.
Mi confondo tra la nebbia di un panorama vago
in attesa di nuovi fiocchi che ridiscendano.
Ecco, nevica.
In silenzio, nevica
come quel terribile giorno.
E non so
forse adesso – finalmente – piangere potrò…
23 febbraio 2013
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Era neve, solo neve © Paula Becattini
Come nube
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Vorrei andarmene via
lontano fluire via
senza guardare indietro
come foglia portata dal vento
come nube in cielo
baciata e tinta dal primo sole
e poi carica di emozione
piangere il mio dolore
sui deserti che ho attraversato
sparire, dissolvermi
dai fiori appena sbocciati
e negli occhi scuri
di un beduino che mi ha attesa
come ha atteso la sua sposa
tra i colori della tenda.
Ma poi…
ma poi vorrei tornare
e per sempre rimanere
specchiata nel blu del mare
che in te ho intravisto
fino a quando
un’altra tempesta mi travolgerà
ammaliandomi e facedomi sua
portandomi via con forza.
Ma tornerò…
4 febbraio 2013
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Come nube © Paula Becattini
Io sono donna, albero della vita
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“State molto attenti a far piangere una donna,
che poi Dio conta le sue lacrime!”
La donna è uscita dalla costola dell’uomo,
non dai piedi perché dovesse essere pestata,
non dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale….
un po’ più in basso del braccio per essere protetta,
e dal lato del cuore per essere Amata….
dal Talmud
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Illustrazione a matita
Senza data (1986?)
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Io sono donna, albero della vita © Paula Becattini
Cronache annunciate di una agente/promoter – #4
Ok. Questo è un lavoro basato sulla statistica.
Piú contatti, piú contratti hai la possibilità di chiudere.
Ok. Non arrendersi mai alla prima risposta negativa.
Ok, ok! C’è sempre una soluzione.
Eh, ma quando tutti i tuoi numeri — che fanno statistica — passano al di là della panca/fioriera senza mai avvicinarsi allo stand?
Come fai a non piangerti addosso?!?
13 dicembre 2011
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Cronache annunciate di una agente/promoter – #4 © Paula Becattini