Era neve, solo neve
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A volte cerco d’immedesimarmi,
a volte son solo ricordi.
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Era neve, solo neve
quella che scendeva lentamente dentro
in quel giorno di sole pieno fuori
mentre tu piangevi al telefono
ed io con la bocca chiusa in una morsa
e il petto stretto dal dolore
mentre fioccava la tempesta
da un cielo grigio nella testa
e una patina sugli occhi adagiata.
Era neve, solo neve.
In un secondo tutto bianco e poi niente:
il silenzio dall’altra parte
il silenzio dalla mia parte.
Ma ho resistito.
Nessuna lacrima a scioglierla
come in primavera.
Ora, tutto è bianco davvero.
Mi confondo tra la nebbia di un panorama vago
in attesa di nuovi fiocchi che ridiscendano.
Ecco, nevica.
In silenzio, nevica
come quel terribile giorno.
E non so
forse adesso – finalmente – piangere potrò…
23 febbraio 2013
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Era neve, solo neve © Paula Becattini
perle, solo perle riesci a scrivere 🙂
23 febbraio 2013 alle 7:55 PM
Perline… Ahahahahahha!
Non esageriamo 🙂
Un abbraccio.
23 febbraio 2013 alle 7:57 PM
Tragico momento che tocca l’anima come solitamente fa la neve. Guido
23 febbraio 2013 alle 8:14 PM
Eh, sì…
Grazie. Pau
23 febbraio 2013 alle 8:18 PM
La neve che scende ha un fascino suo particolare. Anche una neve che può metaforicamente scendere dentro di noi ha un fascino. E ci fa sentire un freddo diverso, strano. Questa tua poesia Paula, sia riferita a una vera neve, sia riferita a un gelo interiore è davvero bellissima. Brava, ti mando un grande bacione.
26 febbraio 2013 alle 5:34 PM
Si riferisce a entrambe, purtroppo, mia cara Topina…
Grazie, sei un tesoro 🙂
26 febbraio 2013 alle 8:33 PM