Fuori dal coro
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Oggi? Una giornata un po’ così…
Eppure nel pomeriggio la mente è stata piena di parole, frasi, concetti, di quelli che premono forte per uscire fuori.
Niente: sono rimasta in uno stato di stitichezza espressiva fino a questo momento, giusto per dire poco o niente; perché poi, alla fin fine, non ho nessuno con cui parlare a parte mia figlia. Ma oggi è sabato e, da brava adolescente, se ne è stata rintanata in camera sua. Se lo merita.
Adesso attendo che la crosta della torta salata s’indori in forno per poi finalmente cenare, soddisfatta del mio piatto unico a basso costo (5 euro in totale), certa che sarà servito anche domani sera come “antipasto”.
Non è semplice: stamani ho fatto la spesa e con 35 euro di cibarie dovrò andare avanti per almeno 5 giorni.
Una cosa mi rode, però: il fatto che alla radio ho sentito decantare l’ultimo romanzo di Stefania Bertola – Ragazze mancine –, il quale racconta di Adele, una ragazza di trentadue anni che non ha mai lavorato un giorno in vita sua, ma una mattina si sveglia e scopre che il suo mondo non esiste più.
Così le tocca fare i lavori più disperati per sovravvivere, vestire sua figlia con abiti usati e comprare cibi di pessima qualità ai discount per risparmiare.
Beh, io non sono molto diversa da lei: a parte il fatto che mi sono sempre guadagnata da vivere, facendomi un mazzo così ma con soddisfazione; che mai ho desiderato farmi mantenere; e che nessun uomo mi ha lasciata in mutande con una figlia piccola da accudire – semmai sono io che ho fatto scelte sbagliate, e prima o poi qualcuno ti presenta il conto… salato –.
Però un giorno mi sono svegliata e il mio mondo non c’era più.
Niente più sicurezze, niente più spensieratezza; e la gioventù che non torna, insieme alla possibilità di avere un altro figlio; via la possibilità di costruire un futuro sereno dove ritrovarsi in vecchiaia.
Che ne sa Stefania Bertola di come vivo?
Il suo romanzo… anche se divertente, coinvolgente, intelligente, non lo leggerò. Per lo meno non in questo momento storico.
Mi basta e avanza “viverlo”.
Poi il suo finale sarà sicuramente eclatante.
Il mio? Ci sto lavorando sodo.
E per il momento me ne resto fuori dal coro.
P.S. – La torta salata era ottima (sì, perché nel frattempo abbiamo anche cenato): pasta sfoglia, erbette miste saltate prima in padella con il burro, prosciutto crudo dolce tagliato a dadini, panna, uova, parmigiano reggiano grattugiato, sale e un pizzico di noce moscata. Tutto rigorosamente acquistato al discount (tranne il fondo di crudo).
9 novembre 2013
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Fuori dal coro © Paula Becattini
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Sarà travolgente anche il tuo di finale 🙂
9 novembre 2013 alle 10:58 PM
Già… speriamo non giù per la valle! Ahahahahahahahah!
Grazie 🙂
9 novembre 2013 alle 11:17 PM
Se trovo il coraggio posto la torta scenografica – regalo di compleanno – fattacon meno di venti euro. Altro che buddy valastro!
10 novembre 2013 alle 12:04 am
Sì!!! Dai…
Scommetto che è bellissima 🙂
10 novembre 2013 alle 12:12 am