Ravish
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Non fu esplosione di emozioni
ma di colori, negli occhi di un cieco
che riconquistarono il mondo
sfregiandolo nella luce
con nuove dita duttili e indifese.
Uno schiaffio in piena guancia
un rumore tagliente nell’anima
e i capelli sollevati al rallentatore
mentre la mente cadeva giù
nella violenza di un amore.
Tu non puoi immaginare
– ignaro – cosa significhi subire
mentre io apro sempre più gli occhi
pur di evadere da tutte le pene
e riprendere un minimo di me stessa:
che lui mi ha stuprato la vita
per il solo suo piacere.
27 aprile 2014
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Ravish © Paula Becattini
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Molto bello questo pezzo che non conoscevo, dei versi non voglio dire nulla.
28 aprile 2014 alle 11:41 am
Questo pezzo di Paolo Nutini non lo conoscevo nemmeno io fino a qualche giorno fa… 🙂
Sono così brutti i miei versi?
28 aprile 2014 alle 1:42 PM
No, non sono affatto brutti i versi, trovo sempre difficoltà a commentare la poesia. Sempre bello leggerti 🙂
28 aprile 2014 alle 1:50 PM
Forse è il tema che è difficile da affrontare.
Qualsiasi sia il tipo di violenza trattato non è un bel argomento…
28 aprile 2014 alle 2:15 PM
Infatti, qualsiasi parola di commento risulta stonata, si può solo stare in silenzio.
28 aprile 2014 alle 2:17 PM