Articoli con tag “fuoco

Conosco l’amore

Padova: murale al tramonto

Conosco l’amore
e tutte le sue sfumature
ancor prima si presentino
tendendomi la mano
con un inchino teatrale.

Lo riconosco quando finge
quando si nasconde
quando fugge dal riflesso
di se stesso nell’altro
per non farsi incatenare.

Lo conosco e lo accolgo
anche quando
non è destinato a me
quando è solo un sogno
un bisogno ancestrale.

Lo riconosco e gli sorrido
quando ha il fuoco vivo
e due occhi di bimbo
ansiosi di collezionare
la prossima cicatrice.

Anche questo è amore.

18 maggio 2016

Conosco l’amore © Paula Becattini


Folle, folle, folle

Ed ora
non sei che uno squarcio nel mio ventre
cicatrice riaperta per guardarmi dentro
e riscoprire il fuoco folle, folle
dell’essere immancabilmente donna
sangue che pulsa, che muove l’universo
fin dalle viscere di una solitudine
che è il solo contatto tra noi
piani inclinati, intersecati
nel vuoto provocato di una passione
evocante brucianti bocche di amanti
disegnate nella mente.
E tu non ci sei
mentre la mia mano si strappa il grembo
folle, folle, folle di te…

3 maggio 2013

Folle, folle, folle © Paula Becattini


Lampo

Amplesso scheletrico di Marc Quinn

Non so cosa è stato
un dardo, un lampo
a infrangere il suono
a infrangere il muro
pietra su pietra delle mie paure
senza conoscerne luogo
se non il petto
e il segno tuo inciso sul mio seno.
È stato un attimo
un bagliore prima del tuono
a squarciare l’anima
a dare linfa a questo corpo
facendomi agognare la fine
e poi l’inizio e ancora la fine
a supplicare dolcemente
di non smettere d’amarmi.

Che sono tua
l’hai saputo dal primo istante…

7 febbraio 2013

Lampo © Paula Becattini

Una curiosità
Se, dalla notte dei tempi, l’amplesso di due amanti brucia vivo tra le fiamme della passione, mai è stato meglio rappresentato – a parer mio – se non in questa scultura di Marc Quinn: Amplesso scheletrico.
“La ricerca di Marc Quinn, anche se apparentemente sembra orientata sul bagliore dell’effetto, della sorpresa, dello scandalo, in realtà vuole sfruttare l’evidenza di certi ‘inganni’ linguistici per spezzare la spirale transitoria dell’attualità e misurarsi con il grande mistero della storia”.
(Citazione tratta dal testo di Danilo Eccher)


Polline gioioso

Confetti di Sulmona

Malizia tra le labbra
– dolcezza e risa misti a sospiri –
di tutte la mia si distingue
ancor quando non la credo vera.
Eppur si dona
e con l’ardore e l’amore accende il fuoco.
Poco importa se sarà per una stagione:
rubo nettare da un fiore
e di questo appagamento
il riflesso lo puoi leggere nei miei occhi
e così t’impregno.
Di polline gioioso ti cibo.

9 agosto 2012

Polline gioioso © Paula Becattini


Il canto delle cicale

C’è un sogno perso in un ciglio
raccolto tra palpebra e guancia,
rosso come questa estate
che sa di libertà e pianto
in una pineta vibrante
dal canto delle cicale.
E rimanda al mare,
ai nostri occhi giovani e innocenti,
a un desiderio che morde l’anima.

Sfinita, svuotata è la vita
fin quando non si riappropria di quel ciglio
che si lascia cadere,
di quell’alito che non guarda età,
non vede errori, negatività
oltre le cose e le abitudini futili.
È perso il cuore
nell’ardire di un fuoco miracoloso,
dal nome franco e pronunciato.

Quante volte sono caduta,
quante volte mi sono rialzata.
Ai rimorsi non voglio pensare:
non ce ne sono e se ce ne sono stati
si confondono ora con le cicale.
Una pineta silenziosa m’inquieta.

Sono il mio destino…

21 luglio 2012

Il canto delle cicale © Paula Becattini


Di blu inchiostro macchiata

Di te e me al mondo
tutto e niente.
Mille le storie d’amore
e della passione il fuoco
bruciare all’inferno;
mille i tormenti
sussurrati dai poeti
tra i graffi dei loro versi.

E di te e me nel tempo
tutto e niente.
Corre la vita,
il senso dell’immortalità
si perde con essa.
Di noi rimane il dramma
di un amore travolto
che vorrebbe innalzarsi.
Ancora.

Una parte di me
ti ha rapito l’anima.

L’altra – silenziosa –
te la restituisce
di blu inchiostro macchiata.

19 giugno 2012

Di blu inchiostro macchiata © Paula Becattini


Infinitamente

Particolare del monumento Atomium a Bruxelles

Cento anni ancora,
mille e forse più.
Di un bacio l’aurora
di un abbraccio il fuoco.
E poi quella sensazione,
come di esserci ritrovati
alla fine del mondo,
mai abbastanza presto
giammai troppo tardi
per capire quanto ci amiamo
ovunque nel tempo.
Ché io ci credo
al nostro eterno cercarsi.
Chiunque un domani saremo…

13 febbraio 2012

Infinitamente © Paula Becattini


Brucia il fuoco

Non c’è, non c’è bocca più calda
di quella volutamente allontanata.
Ti rende inerme, indifesa
come rosa recisa che reclama linfa.
E brucia, brucia fin nelle viscere
quando lembo su lembo esplode,
petali rossi di passione, baci strappati
per dichiararsi eterno amore.
Un attimo l’attimo di follia
nel paradosso logico di un addio,
per congelare momenti unici,
uno, cento e mille che furono.
Non c’è, non c’è spiegazione,
se non quella che t’amo ancora
e sempre come la prima volta
la mia bocca si avvicina alla tua.
Densi i profumi, gli aromi,
i vapori inebrianti seducenti.
Non svaniranno facilmente
trattenuti tra le labbra assetate.
E brucia, brucia sempre il fuoco
dell’eccitazione di te e me uniti…

20 aprile 2011

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Brucia il fuoco © Paula Becattini

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La tua prigione

Dimentica che t’amo.
Dimentica i miei giorni
uguali e vuoti senza te.
Dimentica che t’amo
e vivi finalmente libero.
Il vibrare del fianco
sarà solo fremito silenzioso
che ti accarezzerà in sogno
e ricordo di un tocco
che mai più tornerà vero.
Ma dimentica che t’amo
e lontano il tramonto
non piangerà fuoco,
straziante bagno di versi
e catene invisibili.
Non più riflesso iride con iride
nella penombra di un letto
ma solo tiepida assenza
mentre abbracci il cuscino.
Dimentica che t’amo.
E vivi libero come desideri.
Ma dimentica che t’amo
anche quando con amore
ricorderai che mi ami,
altrimenti sarò sempre
e comunque la tua prigione.

18 aprile 2011

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La tua prigione © Paula Becattini

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