Conosco l’amore
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Conosco l’amore
e tutte le sue sfumature
ancor prima si presentino
tendendomi la mano
con un inchino teatrale.
Lo riconosco quando finge
quando si nasconde
quando fugge dal riflesso
di se stesso nell’altro
per non farsi incatenare.
Lo conosco e lo accolgo
anche quando
non è destinato a me
quando è solo un sogno
un bisogno ancestrale.
Lo riconosco e gli sorrido
quando ha il fuoco vivo
e due occhi di bimbo
ansiosi di collezionare
la prossima cicatrice.
Anche questo è amore.
18 maggio 2016
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Conosco l’amore © Paula Becattini
Il mio dolore
Il dolore che mi porto dentro
ha il nome di un bimbo mai nato
e un ti amo sussurrato piano
mentre nessuno ascolta.
Ha radici profonde
che ho provato a sdraricare
ma sempre è rinato come roseto
nell’inverno di un vagito congelato.
Il dolore che porto dentro
mi sopporta quando vivo
e cerca d’impaurirmi quando rido,
quando lo ignoro volutamente.
Mi fa ammalare di solitudine
per poi lacerarmi con la sua compagnia
– che altro non ho in certi momenti –
ed io lo abbraccio perché in fondo
è figlio mio.
29 ottobre 2012
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Il mio dolore © Paula Becattini
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Fino a quando (Love Story)
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E se tu mi abbandonassi
– anche solo per un attimo –
ti verrei a cercare
ancor quando il mio respiro
sa di te in questa stanza.
Ma poi mi precedi
buttando gli occhi dentro i miei
con fare scanzonato,
gettando maglie di dolci inganni
come bimbo scherzoso
che ingenuamente prende tutto.
Lo so
– fosse anche per un attimo –
tu pensi solo a me
ed io a te.
E così sarà,
fino a quando qualcosa cambierà,
fino a quando quel talamo
di noi in amore non gioirà.
Sarà tempo di ricordarsi,
pensare a quel rincorrersi,
assaporare la vita
come facciamo da innamorati.
E se mai ti abbandonerò,
cercami nel respiro
di un altro universo
che un po’ avrà nostalgia
di me e te.
Che un po’ ci parlerà
di noi.
5 agosto 2012
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Fino a quando (Love Story) © Paula Becattini
Come bimbo capriccioso
Cattivo.
Come bimbo capriccioso
dallo sguardo fermo
che penetra i miei occhi
silenziosamente ingegni
misuri gli spostamenti
e cattivo colpisci angelico.
Come bimbo capriccioso
mi cerchi.
Per la mano mi porti
nel tuo bisogno d’amore
e fragile io a cadere
tra le spire.
Cattivo.
Tu bimbo capriccioso
che non piange o grida
o batte i pugni a terra
mi fai vacillare
e dolcemente osservare
il tuo fare.
Cattivo.
Come bimbo capriccioso
ti porto al petto
il respiro torna
lieve e regolare
dopo folle rincorrersi
tra le stanze della passione.
E cattivo ti allontani
per tornare ad architettare…
19 novembre 2011
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Come bimbo capiriccioso © Paula Becattini