Folle, folle, folle
Ed ora
non sei che uno squarcio nel mio ventre
cicatrice riaperta per guardarmi dentro
e riscoprire il fuoco folle, folle
dell’essere immancabilmente donna
sangue che pulsa, che muove l’universo
fin dalle viscere di una solitudine
che è il solo contatto tra noi
piani inclinati, intersecati
nel vuoto provocato di una passione
evocante brucianti bocche di amanti
disegnate nella mente.
E tu non ci sei
mentre la mia mano si strappa il grembo
folle, folle, folle di te…
3 maggio 2013
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Folle, folle, folle © Paula Becattini
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Addio
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È la bocca, la mia bocca,
quella che si serra in un morso
e del morso assume la forma
e tace, tace ancora una volta.
Si chiudono gli occhi
a trattenere le lacrime calde.
Che tu non possa mai vederle!
sentirle, toccarle con grazia
mentre solcano queste guance.
Un domani spariranno.
Saranno letti di fiumi aridi
come aridi i nostri cuori
mentre io già muoio
e serro la bocca,
la bocca per non urlare dolore.
Che tu non possa mai sentire!
anche quando irta e vogliosa
la pelle mia cercherà la tua
riconoscendola, amandola
e del suo profumo farne casa.
Non ci sarà pace per l’eterno.
Un inferno lontano da te
sebbene la fame e la sete
di momenti meravigliosi
come ero io per te.
E apro la bocca
a esalare l’ultimo respiro:
non sento più il sangue dolce
e il labbro fermo.
Un ultimo bacio, uno ancora.
Oh, amore…
Amore, ti trattengo tra le mie braccia
come la prima volta.
Che tu non possa mai sapere!
quanto ti ho amato.
E quanto ti amerò ancora.
23 marzo 2013
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Addio © Paula Becattini
Aiuola (divagazioni mattutine)
Aiuola.
Che strana parola
ti torce la lingua
ti torce la bocca
con un che sensuale
quasi carnale
come certi fiori
certe grasse foglie
macchiate di cruore.
Aiuola.
La pronuncio piano
con lento movimento
mentre le labbra
lasciano un che
provocante nell’aria
quasi a cercare
quasi a ingannare
il tempo dell’attesa.
Anelo sentori
di primavera.
1 marzo 2012
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Aiuola (divagazioni mattutine) © Paula Becattini