Addio
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È la bocca, la mia bocca,
quella che si serra in un morso
e del morso assume la forma
e tace, tace ancora una volta.
Si chiudono gli occhi
a trattenere le lacrime calde.
Che tu non possa mai vederle!
sentirle, toccarle con grazia
mentre solcano queste guance.
Un domani spariranno.
Saranno letti di fiumi aridi
come aridi i nostri cuori
mentre io già muoio
e serro la bocca,
la bocca per non urlare dolore.
Che tu non possa mai sentire!
anche quando irta e vogliosa
la pelle mia cercherà la tua
riconoscendola, amandola
e del suo profumo farne casa.
Non ci sarà pace per l’eterno.
Un inferno lontano da te
sebbene la fame e la sete
di momenti meravigliosi
come ero io per te.
E apro la bocca
a esalare l’ultimo respiro:
non sento più il sangue dolce
e il labbro fermo.
Un ultimo bacio, uno ancora.
Oh, amore…
Amore, ti trattengo tra le mie braccia
come la prima volta.
Che tu non possa mai sapere!
quanto ti ho amato.
E quanto ti amerò ancora.
23 marzo 2013
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Addio © Paula Becattini
Notturno
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Muta la luna nel cielo
nel susseguirsi delle notti;
con lei nuvole d’argento
corrono veloci, chissà dove…
In ogni scandire del tempo
come le prime gocce della pioggia
che con rumore sordo
si sfrangiono nella terra;
come il respiro lieve di chi dorme
e sogna, sogna dolcemente l’amata;
in ogni suo trascorrere – a tratti –
mi fermo e ascolto
e solo così comprendo l’attimo
ancor quando si è fatto tardi
per catturarlo.
Fugge,
fugge lontano da me.
Tenevi la mia mano tra le tue calde
e il tepore non si è dissolto
in questo notturno che t’implora
di tornare e rimanere per sempre.
Ma sei l’attimo.
Il più bello che abbia vissuto
e congelato in eterno dentro me.
15 gennaio 2013
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Notturno © Paula Becattini