La felicità di Martina – Capitolo 4
Quando il senso della vita ha il calore della famiglia.
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Capitolo IV
«Tra poco è Natale!
Non vedo l’ora di aprire i regali!
Stasera festeggeremo con il cenone, poi andremo a messa.
Mamma dice che dobbiamo essere più buoni, perché solo così si avvereranno i desideri: lo spirito di Natale ce li porta dopo mezzanotte. Ma non tutti! Alcuni li serba per darceli dopo, per esempio quando compiamo gli anni.
Caro Babbo Natale, ti prometto che farò la brava.
Vorrei che mamma fosse sempre felice. E che papà trovi presto un lavoro nuovo.»
* * *
8/8/8, sì.
È sempre stato un ottimo equilibrio: 8 ore di lavoro o studio, 8 ore di riposo, 8 ore di svago.
Questo il ritmo.
Questo il ritmo fino a quando ha conosciuto Martina.
Poi la fine. La fine di un’epoca gloriosa. La fine della mia epoca!
Un’organizzazione perfetta: diplomato a 18 anni, laureato a 23 con un anno di vantaggio, specializzato a 26 dopo aver conseguito il servizio di leva, affermato professionalmente a 28.
A 30 acquisto i vecchi studi “Perseus”: li ristrutturo, li amplio, li organizzo e inserisco nuovi specialisti. In sei mesi vado in attivo diventando un punto di riferimento in Toscana nel settore medico.
Oh! Quanto ho lavorato bene in quegli anni. E quanto mi sono divertito!
8/8/8: 8 ore di lavoro o studio, 8 ore di riposo, 8 ore di svago e… sesso!
* * *
Ecco, l’amore è importante.
Anche il sesso è importante.
Si può amare senza sesso?
Forse… Sì.
Si può fare sesso senza amore?
Non lo so, in tanti si pongono questa domanda.
Personalmente non ci riesco: ho bisogno di un grande coinvolgimento emotivo per poter fare del “grande” sesso!
Ci ho provato in passato, certo.
Quando? Poco dopo la separazione dal mio ex marito: sembravo una ventenne in pieno rimescolamento ormonale ma con l’esperienza di una trentenne! Sono arrivata ad avere anche quattro amanti contemporaneamente: un lavoro, sa. Un impegno costante, una fatica…
Nonostante la bambina piccola, riuscivo a organizzarmi senza farle mancare niente e lavoravo proficuamente 6/8 ore al giorno.
È durata poco.
Mi sentivo vuota.
Mi mancava il calore di una famiglia.
Poi ho conosciuto Gioele.
Ah, due mesi di corteggiamento reciproco bellissimi! Due mesi dolcissimi, ma anche intriganti, erotici, finché non abbiamo fatto l’amore.
La prima volta è stato di una passionalità quasi animalesca. La seconda volta un’incontrollabile tempesta di desiderio. La terza… via via un crescendo in complicità e intesa.
Insomma, facevamo l’amore ogni giorno. Ovunque, comunque, appena possibile!
Se non l’avessi amato come lo amo così intensamente ancora oggi, non avrei mai potuto: ho sempre desiderato Gioele per amore.
Il fatto è che Gioele non può stare per più di tre giorni senza rapporti sessuali e questo è un problema, grande!
Perché?!?
Perché si chiude in se stesso, mi evita, mentre si apre con le altre. Incomincia a corteggiarle…
Non so se lo fa volontariamente.
Non ho idea fin dove si spinge.
Questo suo comportamento è iniziato circa sei mesi dopo il nostro incontro. Così, nel tempo, giorno dopo giorno, mesi dopo mesi, sono arrivata a farmi logorare dalla gelosia.
Eppure mi ama. Lo sento! Lo dimostra, davvero! Soprattutto quando tra noi tutto scorre serenamente.
Non è la prima volta che gliene parlo, vero?
Lei mi ha sempre detto che di un uomo si amano anche i difetti… e che Gioele è il più debole nella coppia… e che ha sempre avuto un rapporto conflittuale con le donne, forse a causa della sua infanzia… e che è orgoglioso… e che…
Dottore, per due settimane non potrò avere rapporti sessuali. Come faccio a dirlo a Gioele? Come reagirà? E soprattutto: lui resisterà? Capirà?
Dovrei darmi pace?
Dottore… Cosa devo fare?
Essere io quella comprensiva?!?
Perché, vede, sono sei anni che “spero”.
Ho quarant’anni ormai…
Dottore, smettere di desiderare mi farà star meglio?
24 dicembre 2008
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La felicità di Martina – Capitolo 4 © Paula Becattini
Vivace – Adagio sostenuto – Vivace
Ogni volta faceva la grande scalinata di corsa, i gradini a due a due in modo che la gonna si sollevasse. Arrivata in cima, ansimando un poco, apriva la porta a vetri con fare deciso ed entrava a passi lunghi ma adagio, facendo dondolare i fianchi; al volontario di turno al bancone ammiccava un sorriso deciso, sussurrando un “Ciao” prolungato. Direzione: sezione letteratura erotica. Con fare attento sceglieva il libro, non prima di averne delicatamente accarezzato la copertina e annusato le sue pagine. Poi, sempre con andatura sensuale, tornava indietro, lo consegnava al volontario per la registrazione e chiedeva dolcemente: “Quando ti ritrovo qui? Una volta letto mi piacerebbe raccontartelo…”. E lui, senza staccare lo sguardo dal titolo: “S-sììì… domani?”
2 marzo 2013
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Vivace – Adagio sostenuto – Vivace © Paula Becattini
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Microracconti segreti – Da una parola a un massimo di dieci righe
Piccole novelle – a tema libero – per far sorridere, per dare piacere a chi le scrive e a chi le legge.
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