Cinque i cipressi
Cinque i cipressi.
In fila stanno
scendendo dalla collina
lungo strada polverosa.
E il sole li bacia
distendendo le ombre
su letto di grano.
Dolce come un bacio
in palmo di mano
– e silenziosa intorno
l’aria ferma e calda –,
l’amore bramato
sa di tramonto infuocato,
mentre i cipressi
richiamano il pensiero
a un tempo vissuto.
T’amo, t’amo
in ogni cosa che vedo.
D’arancio si bagna così
il mio animo solitario.
E attendo il ritorno
e un nuovo tramonto.
3 luglio 2012
•
Cinque i cipressi © Paula Becattini
Fila
Una matita spuntata
può esserlo per rabbia
o per caduta libera
da mano stanca
su bianco foglio
risucchiante
il vuoto dell’anima.
Ne scelgo una,
consumata,
da appuntare
con il mio vecchio
rottame di metallo;
ora che dovrei
cambiarne la lama,
lui mai arriverà
a renderla graffiante.
Ogni sfaldatura
del tenero legno
sembro io,
logorata,
quando mi propongo
a grigi e neri
intermittenti.
Ma stasera preferisco
catturare colori
nell’arcobaleno della vita
e riprendere a disegnare
come docile bambina,
riponendo in fila
i pensieri.
26 ottobre 2009
*
Fila © Paula Becattini