Padova
L’aria aveva il peso e l’afa
di passi lenti sulle pietre
Il vedermi specchiata su di un muro
– con il senso di vuoto appeso
e il tempo congelato –
poteva essere l’ennesimo schiaffo
Così ho chiuso gli occhi
ascoltando il tramonto graffiare
le crepe degli intonaci e il cuore
nel suo lento avanzare
mentre percepivo la città
osservarmi divertita
e i passanti sfiorarmi
ignari dei miei pensieri
L’esilio è durato un attimo
ma abbastanza per rifugiarmi
nella certezza che presto
sarei tornata a casa
Senza far troppo rumore.
28 aprile 2016
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Padova © Paula Becattini
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