Un incontro molto naturale tra le vigne di Vallocaia di Bindella
Sabato piovoso quello di sabato scorso a Chianciano Terme, che però ha saputo regalare, il giorno dopo, un cielo cristallino e una temperatura non troppo calda, ideali per una passeggiata.
E così c’incamminiamo verso la località Tre Berte, ovviamente non a caso:
l’appuntamento, questa volta, è con un altro Vin Santo DOC, quello di Montepulciano e nello specifico della Società Agricola Bindella.
Continua l’avventura intrapresa circa due mesi fa…
Abbiamo preferito non percorrere la Strada Statale, in modo da godere un po’ della campagna circostante, tra Chianciano e Montepulciano, e della zona di Argiano.
Una volta arrivati, ci è venuto incontro salutandoci calorosamente il dott. Giovanni Capuano, enologo e direttore della produzione dell’azienda, il quale gentilmente ci ha accolto senza riserve e poi accompagnato per quasi tre ore, spiegandoci la filosofia aziendale e trasmettendoci la propria passione e grande competenza.
Vallocaia nasce nel 1984 per desiderio di Rudi Bindella, affermato imprenditore svizzero. E da quel momento in poi il contatto con la natura viene assecondato in ogni sua manifestazione e viene coltivata la terra in modo naturale, senza forzature, con grande attaccamento, attenzione e gioia di vivere.
Non è un caso il motto terra vite vita, che molto probabilmente si riallaccia a quello latino Ex vite, vita (dalla vite, la vita).
Di recente l’azienda ha acquistato nuovi terreni, passando da 90 a 130 ettari, con l’intento di piantare Sangiovese e altri vitigni autoctoni che caratterizzano il Nobile (come Colorino e Canaiolo), ciò a riprova di quanto essa creda e punti su prodotti che ben esprimono la tipicità del territorio.
L’azienda è divisa in tre lotti: uno argilloso a 400 m slm; il secondo argilloso e con limi sabbiosi a 360-380 m slm; ed il terzo infine, Vallocaia, caratterizzato da sabbie e limi sabbiosi, a 300 m slm. Quest’ultima è una zona calda, che porta a dei vini fini con tannini meno possenti ma decisamente più eleganti, con interessanti profumi floreali e di frutti rossi, rispetto a vini provenienti da un terreno argilloso.
E infatti è da Vallocaia che provengono il Vino Nobile Bindella, la Riserva e il Vin Santo.
Il primo disciplinare di produzione del Vin Santo di Montepulciano risale al 1996, modificato il 9 novembre 2010, anche se la sua tradizione è secolare. Tre le distinte denominazioni: Vin Santo di Montepulciano, Vin Santo di Montepulciano Riserva e Vin Santo di Montepulciano Occhio di Pernice.
In base al disciplinare, il periodo di invecchiamento va da un minimo di tre anni per il Vin Santo di Montepulciano, passando per i cinque anni della riserva fino a sei per l’Occhio di Pernice.
Bindella produce due tipologie di Vin Santo: il Dolce Sinfonia (dedicato a Giuseppe Verdi) e il Dolce Sinfonia Occhio di Pernice.
Appassisce le uve in tradizionali «penzane» e per la maturazione utilizzata caratelli nuovi da 50 litri di rovere francese.
Abbiamo avuto modo di degustare entrambi.
Il Dolce Sinfonia 2006 (Trebbiano 80% e Malvasia 20%) si presenta di un bel colore ambrato. Al naso etereo, frutta molto matura ma non cotta, un bel bouquet di ossidazione non estremo, qualche nota tostata, nocciola. In bocca dolce, molto morbido, con una buona acidità e miele di acacia. Equilibrato.
Il Dolce Sinfonia Occhio di Pernice 2003 (Sangiovese 60% e Trebbiano 40%) ha un bel colore ambrato scuro dai riflessi mogano. Dai profumi molto fini e dalla complessa aromaticità, in bocca si presenta dolce, vellutato, con una freschezza elegante e piacevole.
Ringraziamo vivamente il dott. Giovanni Capuano per l’accoglienza offerta e per aver condiviso con noi parte della sua vasta conoscenza.
Una curiosità
Mi ha colpito, durante il giro in cantina, la scelta aziendale di far maturare il Nobile di Montepulciano in tini tronco conici di legno, e non nelle grandi botti, per facilitare l’igiene e la pulizia dei contenitori.
4 luglio 2011
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Pentax K100D
03/07/2011 – 11:49 (prima foto in alto)
Velocità otturatore: 1/60 sec
Numero di apertura: f/5,6
Apertura: f/5,6
Iso: 800
Lunghezza focale: 50 mm
Lente: smc Pentax 18-55mm F3.5-5.6 AL
Metodo misurazione: pattern
Pixel: 3008 x 2008
Scatto in formato: PEF (RAW)
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Un incontro molto naturale tra le vigne di Vallocaia di Bindella © Paula Becattini
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Quante interessanti notizie sai dare in modo davvero professionale…. e bellisssime le fotografie soprattutto il filare e il grappolo d’uva in primo piano…
Questo tuo post mi rimanda a dei ricordi: ad un caro e simpatico amico (era un colonnello dell’aeronautica nativo proprio di Montepulciano) che non vedo più da molti anni e ad una signora di Signa che ebbi occasione di conoscere e frequentare per un po’ di tempo tanti anni fa e che – a proposito di vin santo – mi passò una ricetta per fare degli ottimi cantucci con i quali in più occasioni ho…strabiliato gli amici milanesi!
4 luglio 2011 alle 9:44 PM
Carissima, ti ringrazio tanto 🙂 sei gentilissima.
Ma lo sai che – ormai tanto tempo fa – ho abitato per otto anni proprio a Signa, che dista a 18 km circa da Firenze…?!?
Lì vi ho acquistato la mia prima casetta. Nel centro storico, sulla collinetta, a fianco della Chiesa di S. Maria.
Felice di aver riacceso in te dei bei ricordi (e tu a me)…
Buoni i cantucci con il Vin Santo!!!
4 luglio 2011 alle 10:07 PM