E ricomincio con uno stufato!
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Prima o poi dovevo decidermi a superare lo scoglio!
Allora, perché no?
Questo mi sembra l’anno decisivo: o la va o la spacca, in tutti i sensi e in tutte le direzioni.
Così mi sono buttata a capofitto, ricominciando con uno stufato.
O meglio: ricominciando a fare servizio come sommelier e precisamente alla IV edizione del Palio dello Stufato organizzato dall’Amministrazione Comunale di San Giovanni Valdarno – tenutosi oggi presso i saloni della Basilica di Santa Maria delle Grazie –; concorso che in questa edizione ha premiato “La migliore realizzazione dello Stufato alla Sangiovannese nella gastronomia familiare”.
Ma non è tutto: domani inizierò il terzo livello del corso di Sommelier AIS presso la Delegazione di Arezzo.
Vediamo di “chiudere questo cerchio” e di abbattere certe insicurezze.
E soprattutto vediamo di studiare, eh!
Auguratemi in bocca al lupo…
17 febbraio 2013
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E ricomincio con uno stufato © Paula Becattini
Un curiosità
Lo stufato alla Sangiovannese si prepara tradizionalmente nel periodo di carnevale a San Giovanni Valdarno in provincia di Arezzo.
Le spezie sono la peculiarità di questa preparazione, infatti la miscela si può acquistare solo in una drogheria del paese che custodisce il segreto della ricetta da moltissimi anni.
Qui di seguito vi propongo la ricetta descritta in poesia.
Nello tempo ch’è detto carnevale
alla Basilica, nelle grandi sale,
si riunivano in tempi ormai lontani
per far doni alla chiesa, i parrocchiani.
Racconta una leggenda che una donna,
per onorare meglio la Madonna
fece uno piatto forte e assai drogato
che battezzò col nome di Stufato.
Questa ricetta tanto decantata
da padre in figlio è stata tramandata
e per la gioia di ogni buon palato,
è giunta a noi in original formato.
Se questo piatto buono tu vuoi fare
questi son gli ingredienti da adoprare:
muscolo libbre tre, tagliato a modo
e di osso e zampa a parte, fai del brodo.
Tanto prezzemolo e di cipolle una
fai un bel battuto con la mezzaluna,
vino, olio di oliva, un’impepata,
spezie, garofano e alfin noce moscata.
Indi di coccio un tegam devi pigliare,
ci versi l’olio ma senza esagerare;
perché riesca bene, se ti preme,
metti la carne col battuto insieme.
Allor che tutto principia a rosolare
non ti stancare mai di razzolare,
quando il colore ha preso marroncino,
metti le droghe e un bel bicchier di vino.
Appena il vino s’è tutto consumato
aggiungi il pomodoro concentrato
a questo punto puoi abbassare il fuoco:
cuoci aggiungendo il brodo, poco a poco.
Questo piatto che viene da lontano
saprà ridarti quel rapporto umano
e far capire anche al più somaro
che il tempo è vita e che non è denaro.
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In bocca al lupo.
17 febbraio 2013 alle 10:58 PM
Crepi.
17 febbraio 2013 alle 11:02 PM
Mi sembra un ottimo modo per rimettersi in giocio 😉 In bocca al lupo!
17 febbraio 2013 alle 11:19 PM
Crepi!
Grazie mille 🙂
18 febbraio 2013 alle 6:59 am
bello, e si direbbe gran buono questo stufato 🙂
brava, sono sicuro sarà un successo
18 febbraio 2013 alle 11:03 am
Grazie Michele!
A presto…
18 febbraio 2013 alle 11:26 am
prego 🙂
(e gusta lo stufato anche per me)
a presto
18 febbraio 2013 alle 11:27 am
Ma bravissima, un grosso in bocca al lupo Paula
18 febbraio 2013 alle 6:03 PM
Crepi! Crepi…
19 febbraio 2013 alle 9:23 am