Precariato vs Povertà

Stamani mi sono svegliata con alcuni dubbi…
Wikipedia riporta:

“Con il termine precariato si intende l’insieme dei soggetti che vivono una condizione lavorativa che rileva, contemporaneamente, due fattori di insicurezza:
1. mancanza di continuità del rapporto di lavoro e certezza sul futuro;
2. mancanza di un reddito adeguato su cui poter contare per pianificare la propria vita presente e futura.”

E a quanto pare non risparmia nessuno, nemmeno il settore dei servizi.
Ma chi detiene una partita iva e rientra nei punti 1 e 2 può essere considerato precario?!?
E “precariato” è sinonimo di “povertà”?

“La povertà è la condizione di singole persone o collettività umane nel loro complesso, che si trovano ad avere, per ragioni di ordine economico, un limitato (o del tutto mancante nel caso della condizione di miseria) accesso a beni essenziali e primari, ovvero a beni e servizi sociali d’importanza vitale.”

Oh, my God…!

5 settembre 2011

4 Risposte

  1. la lettura lascia sgomenti…ma la realtà vissuta da una miriade di giovani (e poco meno), etichettati come il “popolo della partita iva”, in effetti, non è davvero tanto diversa dalla condizione descritta…non mi sembra un luogo comune dire che essi non hanno basi sicure su cui costruire un futuro, assumere degli impegni, o si?

    5 settembre 2011 alle 5:14 PM

    • Non credo proprio che sia un luogo comune…
      Personalmente non trovo nemmeno differenza tra “precariato” e “povertà”.

      5 settembre 2011 alle 9:08 PM

  2. Ultimamente per i giovani è quasi impossibile trovare un lavoro “fisso” e purtroppo ottenere un lavoro come precari è già un male minore rispetto a quello della “disoccupazione cronica”. Chi poi guadagna 1500 euro al mese in un posto a tempo indeterminato (non ci si sogna neanche di parlare di 2000, tanto meno di 20.000…) si sente proprio un “baciato dalla fortuna”, più che una pecora come ha detto l’escort Terry.

    28 settembre 2011 alle 7:53 am

    • Penso proprio che negli ultimi due/tre anni sia difficile trovare lavoro, di qualsiasi tipo.
      E a qualsiasi età…

      28 settembre 2011 alle 8:51 am

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