Haiku #12
Tace il silenzio
esplodendo all’interno
– la notte è infranta –
14 dicembre 2010
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Haiku #12 © Paula Becattini
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L’Haiku è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo, composto da tre versi di cinque, sette e ancora cinque sillabe, e riflette tutto l’amore minimalista della cultura giapponese per le cose semplici.
Deriva dal Tanka, componimento poetico di trentuno sillabe e si sviluppa poco dopo il pensiero Zen.
Privo di titolo e dai toni semplici e profondi, l’haiku deve contenere il Kigo o il Piccolo Kigo, che sono rispettivamente i riferimenti a una stagione o a una parte del giorno.
L’kaiku non è mai una mera descrizione realistica, ma una visione trascendente che si cristallizza in un particolare significato.
Il poeta quando compone un haiku non descrive ciò che vede o percepisce, ma è in quell’istante ciò che descrive… Per questo scrivo pochi haiku.
Per il conteggio delle sillabe si possono seguire due regole: quella del conteggio ortografico (numero reale delle sillabe) oppure quella del conteggio metrico (che tiene conto dei versi tronchi, dei versi sdruccioli, della crasi, dello iato…).
Il conteggio metrico è quello che preferisco e, generalmente, utilizzo nella composizione dei miei haiku.
…c’è la notte che non dormi, che hai qualcosa dentro che ti agita, la posizione che non torna, la tua condizione umana che chi sa dove va, e poi ti risvegli e scopri che, pur arlecchino, il tuo sonno c’è stato, magari un sogno, magari il sapore postumo di una deflagrazione dei tuoi istanti dormienti, ma sognanti…
9 aprile 2011 alle 5:14 PM
Your way of describing the whole thing in this piece
of writing is actually good, every one can without difficulty
understand it, Thanks a lot.
2 Maggio 2013 alle 3:14 am
Thank you very much!
2 Maggio 2013 alle 5:59 am