Da Archimede
Pare un quadro.
La finestra la tela,
tutto il resto una cornice.
Quel che mi strappa dall’anima
un’insolita pace tra lo scompiglio in sala
è un vecchio acero montano
che silente ondeggia le fronde, ignaro.
Ignaro di essere considerato.
Ai raggi del sole le sue foglie brillano
di un fresco verde opalescente
e sussurrano melodie conosciute
a chi le sa carpire
mentre il tempo pare sospeso
nell’attesa di consumare
un pasto domenicale.
– Raro l’attimo d’intimità.
I tuoi occhi si fondono con i miei
al di là della finestra,
mano nella mano
su di un tovagliato ormai vissuto. –
12 settembre 2025
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Da Archimede © Paula Becattini
Al chiaro di luna
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Op. 27 n. 2 o, più semplicemente, la sonata Al chiaro di luna di L. Van Beethoven.
L’Adagio sostenuto (Primo movimento) è adatto nel contemplare la foto… ma se siete in una “fase creativa”, vi consiglio di ascoltare il Presto agitato (Terzo movimento). E il tempo la dice lunga!
23 agosto 2011
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